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òl Giir di Mont - prova di campionato mondiale

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Il prossimo 26 luglio si svolgerà l’ormai tradizionale GIIR DI MÓNT (sempre abbinato alla Mini Skyrace) che quest’anno è l’unica prova inItalia tra le sette valide per l’assegnazione del titolo di Campione Mondiale di Skyrunning – abbiamo fatto quattro chiacchiere con gli organizzatori.

 

Spiegateci innanzitutto come è organizzato a livello di federazioni e circuiti il mondo della corsa in montagna.

C’è la FIDAL, che è emanazione del CONI, e cura tutta l’atletica, compresa la corsa inmontagna.

C’è poi la ISF= Federazione Internazionale Skirunning, che è una federazione autonoma, con un taglio, se vogliamo, più spiccatamente commerciale, che ha portato avanti e valorizzato la vera corsa in montagna così come anche noi l’intendiamo, e che organizza in tutto il mondo competizioni di un certo tipo,per intenderci, con le caratteristiche di quelle che pure noi conosciamo: pensiamo ad un Kima, al Giir di Mónt, al Trofeo Scaccabarozzi in Grigna.

Questo tipo di competizioni, anche perché il circuito è ben diretto e portato avanti con competenza, ha avuto un ottimo successo tra gli atleti, tanto che nel giro di un decennio la presenza di atleti nelle gare in calendario in Italia ha superatolo scorso anno le tredicimila unità. Le gare in calendario lo scorso anno erano 73, quest’anno sono 94, cioè in notevole incremento; tutte le domeniche si disputano due, tre gare.

Se vogliamo guardare al rovescio della medaglia, bisogna dire che il non dipendere dal Coni, fa sì che, per esempio,  non ci siano i controlli antidoping. 

  

Quindi ól Giir di Mónt fa parte del circuito ISF?

Sì, ól Giir di Mónt fa parte del circuito FIS e quest’anno è stato scelto come unica prova italiana nell’ambito delle sette prove previste per l’assegnazione del titolo mondiale della specialità.

 

È stato difficile ottenere questa prerogativa?

Beh, sipaga una iscrizione di 5 mila euro. Ma il problema ovviamente non è solo questo. Il fatto è che ci troviamo in competizione rispetto a prove che hanno alle spalle ben altro che Premana. Pensiamo al Monte Rosa, alla Valtellina, ecc.  In dó èel Promàne? Chi ci dà una mano, chi abbiamo alle spalle a proposito di visibilità? 

Noi abbiamo dovuto dimostrare la nostra validità sul campo… Abbiamo dovuto dimostrare che la partecipazione di atleti era assai numerosa e comprendeva i più forti del mondo… Sono sempre e tutti qui: per forza hanno dovuto riconoscerci.

 

Quindi ól Giir di Mónt è apprezzato dagli atleti?

Filippo- Sono loro che ci fanno la propaganda. La nostra gara, a livello di organizzazione, è assai forte; a livello di assistenza in corsa, grazie anche agli alpeggi e alla gente che c’è in giro, non ci sta alla pari nessuno, salvo forse qualche competizione in Spagna. A livello di montepremi, siamo tra i più forti: tutti i partecipanti ricevono qualcosa e se ne vanno sempre contenti;questo anche grazie all’umanità, alla cordialità, all’amicizia che trovano qui.

Gioani– Certo, per avere la prova mondiale abbiamo anche cercato di forzare la mano…Un anno lo abbiamo chiesto ma ci hanno detto di no; era l’anno che avevamo come sponsor la Metis, c’era la “panda” in palio… La nostra gara era in contemporanea con una prova di campionato del mondo a Canazei… Noi siamo d’accordo con tutti, non siamo in concorrenza con nessuno, ma se c’è da dimostrare che si è forti, siamo in grado di farlo… Quell’anno c’è stata una svolta a livello di quotazione della nostra gara.

Poi c’è anche alle spalle un gran lavoro per farci conoscere. I nostri ambasciatori sono in particolare gli atleti, ma conta farsi avanti fin quasi ad avere una parola che pesa nell’ambito della Federazione, e non solo come gara, ma anche come organizzazione di tutto il complesso della manifestazione.

 

Ma ól Giir di Mont non è una gara tecnicamente diversa rispetto al Kima che citavate come emblema della corsa in montagna?

Beh,nei primi anni le skyrace erano veramente corse in alta quota con certe difficoltà,vedi Trofeo Kima, Sentiero 4 Luglio erano le corse più quotate, occorre stare attenti anche ad andare oltre certi limiti, che di fatto mettono da parte moltissimi atleti, ostacolano il pubblico e creano difficoltà di assistenza in gara, eccetera. Non per nulla il Kima sembra adesso abbia qualche problema, e per il momento si farà ad anni alterni, è una bella gara ma è esposta a troppi rischi visto l'ambiente severo che si svolge.

Facciamo un confronto col Trofeo Scaccabarozzi in Grigna: sono bravi, forse hanno qualche problema di sicurezza… Ma la vera differenza con noi è che loro organizzano una gara in memoria di una persona: buono, ottimo… Ma noi organizziamo una gara per promuovere un ambiente, un paese… La passione e la partecipazione del pubblico e degli organizzatori è forse un pochino differente…

 

Quando dite: “ gli atleti ci hanno fatto conoscere” cosa intendete?  Quei quattro più forti o tutti i partecipanti?

Filippo- L’ASP è sempre risultata apprezzatissima per la ricchezza del monte premi e per il trattamento riservato agli atleti.

Il nostro pacco-gara vale ben più dei 35 euro che pagano di iscrizione: il centesimo porta a casa, col resto, ancora uno zaino…  Trattiamo bene i primi, ma accontentiamo tutti.

In tanti posti l’atleta è trattato a livello di un pacco… Viene, è ospitato, se neva e non ha parlato con nessuno, o quasi, e non conosce nulla dei luoghi, della gente… Qui da noi l’accoglienza è sempre calorosa e coinvolgente per tutti.

Qui lo scorso anno, quella sera che c’era il concerto del Coro Nives nella “Piazze”,erano coinvolti gli atleti, e come… E così il sabato sera per la distribuzione dei pettorali… una massa di gente incredibile… si fa visitare il museo, le aziende… Il Meja è stato invitato a cena… Meja ha Premana nel cuore.

A Premana, quando siamo alla vigilia, ti rendi conto che c’e attenzione, movimento, coinvolgimento, curiosità da parte di tutti; in tanti posti l’atmosfera della vigilia di gara è come quella che io oggi troverei fò a Tremenech.

L’amatoreva dove c’è il fenomeno della partecipazione popolare, dello spettacolo… E poi:televisione e media, sponsor e atleti sono un cerchio: dove c’è l’uno ci sono anche gli altri.

 

Come si prevede la manifestazione di quest’anno?

Noi speriamo ci sia sempre più gente ma, attenzione, il nostro ambiente ha chiaramente dei limiti. Da due anni il Comune ci mette a disposizione il palazzetto, altrimenti dar da mangiare a seicento persone sarebbe difficile…  Il signor Parroco ci mette a disposizione il campo sportivo per i parcheggi, altrimenti…

Insomma:dobbiamo ringraziare tutti perché qui si muove tutto il paese… Se chiediamo al Soccorso ci dicono sì, se chiediamo alla Croce Rossa altrettanto….

E comunque am sée al penìin sotto tanti punti di vista...

Ci hanno fatto osservazione perché si mandano gli atleti alla Scuola Alberghiera e non negli alberghi. Ma quanti sono i posti disponibili? Abbiamo chiesto per quest’anno: in tutto, una trentina… Fortuna c’è anche quest’anno la Scuola Alberghiera che ci ospita, e quest’anno con meno difficoltà.

 

Altri problemi di tipo logistico?

Ci sono sì. Si pensi soltanto al segràa, partenza e arrivo: piéen come ‘n ööf di gente, di transenne, di allestimenti vari… un vero casino, e lo si deve occupare per il minor tempo possibile…

Alle quattro di mattina cinquanta persone a mettere in piedi tutto l’ambaradan, alle tre del pomeriggio altre cinquanta persone a mèt vie e scoà sü… e a Premana ci sono, e lo fanno volentieri! Per fortuna, altrimenti…

In giro preparano e smontano, magari in dieci, quindici giorni….

Una marea di persone che danno una mano, che bisogna ringraziare…

e che invitiamo ancora ad aiutarci.

Redattore– Ricordo, lo scorso anno, quel palco grande allestito in palestra:  partiti gli ultimi… sarebbe stato bello filmare… formiche formiche…  è sparito tutto in cinque minuti…. Roba da rimanere commossi, veramente!

Sü…mòle… gió… dà scià… In cinque minuti, tutto scomparso!

Gioani- Certo l’organizzazione è, e deve essere, forte e precisa…

Ognuno del Comitato ha la responsabilità su certe cose e ognuno deve pensare a quello,e per il resto neppure sa cosa succede. Questa è una delle poche occasioni dovei quattro settori dell’ASP lavorano insieme. 

 

Avete qualche raccomandazione o invito da fare

Filippo- Una mano è gradita da tutti… Con püsèe gh’è gent con méi al è. Tu cerchi di preoccuparti di tutto, ma magari qualcosa ti sfugge… e poi impari che anche dove non ci avevi pensato c’era gente che accoglieva i concorrenti, che gli offriva un bicchiere d’acqua o che “piantava in piedi” una doccia.  C’è il tizio che va sü al mat con tre bottiglie d’acqua… e come sono gradite!

Questo è bello, molto bello, e non solo per noi organizzatori, ma anche per gli atleti, per la simpatia che la competizione fa nascere.

Noi organizziamo dei punti di ristoro nell’ordine della logica… Ma a Barconscéi, a Casarse non si pensa… Siamo tranquilli, tutti si prestano… Grazie a tutti!

 

Ci saranno sempre i collegamenti TV?

Indubbiamente la trasmissione via tele dei vari passaggi è una bella cosa, che comunque ha trattenuto molti spettatori in paese, perché riescono a seguire la gara senza spostarsi. 

Per contro, anche la partenza, oltre che l’arrivo, sta diventando un vero spettacolo… Sempre pieno di gente… anche per questo abbiamo voluto arricchire per certi versi questo momento: consegna dei pettorali, eccetera.

In sostanza organizzi una gara, ma di fatto le cose da gestire sono tante… Si pensi all’elicottero… la precedenza all’organizzazione per i servizi tv,eccetera. Poi devi gestire anche i privati, che vogliono andare qua e là… un impegno!

 

Novità per quest’anno?

Gioani- Una maggiore pubblicizzazione della manifestazione. Bisogna riuscire a farla conoscere di più. Succede che qui c’è ól Giir di Mónt, prova di campionato mondiale e magari a Margno non sanno che c’è.

Siamo andati a prendere un addetto stampa, quest’anno un vero professionista:Facchini, che fa il mestiere da vent’anni, ha in mano tante prove di diversi sport, ha in mano i mondiali di fondo in Val di Fiemme. Costa, ma siamo abbastanza sicuri che, come immagine, arriveremo lontano: si parla di StudioAperto, di Sky, di Rai Tre, di rassegna stampa con pile di articoli….

La seconda novità riguarda il sistema di cronometraggio. Ci siamo sempre serviti del cronometraggio della Federazione. Cronometristi, ma per svariatissime ragioni, qualche problema, se pur piccolo, nasceva al momento della stesura delle classifiche… Non si può più sbagliare a questi livelli.

Ogni atleta porterà una banda con registrati i suoi dati; in cinque punti lungo il percorso ci sarà la rilevazione dei tempi; l’atleta passa su un tappetino ed il suo tempo è registrato qui al traguardo… e puoi vedere il tempo indiretta.

Certo,anche questo costa, ma in qualsiasi momento schiacci un pulsante e ti stendi tutte le classifiche che vuoi…

Occorrerà portare 17 chili di roba in ogni postazione di rilevamento: box, computer portatile e tappetino… Anche qui si va a cercare il top, quello che fa tutto da solo, senza che noi dobbiamo assumerci altri impegni o responsabilità.

 

Il bilancio di tutta l’operazione?

Se parliamo di soldi, il bilancio si aggira sui cinquantamila euro. E riusciamo a pareggiare. Quest’anno è stata dura, a causa della crisi, trovare gli sponsor,ma ci siamo riusciti. Alcuni sponsor grossi avevano dato forfait a gennaio; ad aprile ci hanno chiamati per rientrare… È gratificante anche questo.

È una guerra trovare quei soldi. Ma lo sponsor, se sa di televisione, eccetera, ci sta, ci sta. Praticamente sponsor ed enti vari sono la fonte delle nostre entrate, restano fuori le quote di iscrizione.

Poi trovi chi ti stampa i depliants gratis, trovi lo sponsor che ti mette a disposizione un gilet tecnico per il pacco gara, e tutto per apparire sul depliant della prova mondiale.

Comunque il bilancio migliore è alla fine la gratificazione perché tutto è andato bene,perché tutto il paese è stato coinvolto, perché tutti gli atleti sono contenti…E speriamo che sia così anche quest’anno. Ancora grazie a tutti!

 

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